Il questore di Caltanissetta, Pinuccia Agnello: «Difficile fare una carriera da uomini ma la polizia è cambiata»
È l’unica questore donna in Sicilia. Pinuccia Agnello dirige la questura di Caltanissetta e si definisce «una pioniera». Numerosi i primati in carriera prima donna a capo della stradale in Sardegna. Ha diretto e istituito la sezione della Dia di Agrigento. Ha lavorato a Palma di Montechiaro quando ancora la mafia era in guerra ed ha gestito i primi collaboratori di giustizia di quel territorio. Adesso dal suo grande ufficio di via Catania racconta di una polizia che si è aperta al mondo femminile che l’ha cambiata molto. Sono sempre più le donne poliziotte come è cambiato il corpo dopo il vostro ingresso? «All’inizio per le donne era difficile perché era una carriera da uomini, ma per fortuna ho incontrato colleghi intelligenti. Capi che hanno saputo valorizzare le mie capacità e la voglia di crescere professionalmente. Se c’è una cosa che non ho mai voluto disdegnare è la mia femminilità, il mio essere donna, la differenza c’è, sono tante e bellissime, perché ognuno ha le sue caratteristiche. Io sono cresciuta in una polizia in cambiamento. Un cambiamento che è stato dovuto anche all’ingresso delle donne. Gli uomini adesso usufruiscono di diritti frutto della battaglia delle donne. Io mi trovo oggi a firmare provvedimenti autorizzativi per la fruizione del congedo parentale tanto per gli uomini tanto per le donne. Prima era impensabile, oggi sono fruibili anche dagli uomini e i poliziotti non disdegnano di fruirli. È tanta roba». Cosa rappresenta per lei l’8 marzo? «È una data che già da studentessa vivevo con molta consapevolezza e responsabilità. La responsabilità del ricordo di un sacrificio non della pizza con le amiche. Ma l’importanza di ricordare i passi avanti che sono stati fatti e quelli che devono essere fatti per una parità di genere sostanziale». L'intervista completa sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.