Caltanissetta, si è aperto il processo d'appello a Giuseppe Rugolo
Si è aperto oggi, a Caltanissetta, il processo di appello a Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato a 4 anni e mezzo di carcere dal tribunale di Enna, per violenza sessuale a danno di minori. Rugolo era presente in aula quando il sostituto procuratore della Corte d’appello, Antonino Patti, ha parlato di situazioni scabrose ed inaccettabili, ricordando come la vittima, che ha denunciato il sacerdote, Antonio Messina, sia stato ritenuto credibile dal tribunale di Enna. «Ritengo che la sentenza sia scrupolosa» ha detto il sostituto procuratore e per questo ha chiesto la conferma della condanna di primo grado. A parlare oggi anche l'avvocato della vittima, Eleanna Parasiliti Molica, che ha passato a rassegna tutte i motivi d’appello ricordando alla presidente della Corte, Roberta Serio, che la richiesta della difesa del sacerdote, che chiederebbe di ascoltare le altre due vittime tracciate nel processo di primo grado, è irricevibile in quanto sono stati proprio i legali a rinunciarvi. Poi è toccato agli altri due rappresentanti delle parti civili, Irina Mendolia e Mario Caligiuri, in rappresentanza dell’associazione Contro tutte le violenze e Rete l’abuso, mentre l’avvocato Giovanni Di Giovanni, per i genitori della vittima, Michele Messina e Rita Cappa, assente perché impegnato in altra udienza, potrà discutere alla prossima udienza, fissata per il prossimo 22 maggio, insieme all’avvocato della Curia, Gabriele Cantaro. Il 27 maggio dovrebbe esserci l’ultima udienza con gli avvocati dell’imputato, Dennis Lovison e Antonino Lizio.