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Mafia-appalti, ritrovati dopo 30 anni i brogliacci delle intercettazioni. Ieri ascoltato Natoli per dodici ore

Ieri al Palazzo di Giustizia di Caltanissetta dodici ore di interrogatorio per l’ex magistrato, arrivato con i suoi legali Fabrizio Biondo, Ettore Zanoni e Ninni Reina.

Il Palazzo di giustizia di Caltanissetta

Trovati i brogliacci del caso Natoli che si davano per scomparsi. La Guardia di Finanza di Caltanissetta li ha rivenuti il 3 luglio negli scantinati della procura di Palermo ricolmi di polvere e in vari faldoni.

I documenti che in sostanza erano le trascrizioni delle intercettazioni effettuate negli anni ’90 circa le infiltrazioni di Cosa Nostra nel settore imprenditoriale e, in particolare, nelle aziende già appartenenti al Gruppo Ferruzzi, sono stati rinvenuti in quattro buste di colore giallo con sopra i timbri della Guardia di Finanza apposti nel 1992, lasciati a terra in archivi da tempo non utilizzati. Le ricerche sono durate 2 anni e passati in rassegna oltre 2000 faldoni.

Un colpo di scena per una vicenda che riguarda le indagini sulle Stragi del '92, sul filone Mafia Appalti su cui indaga il pool stragi della procura nissena guidata da Salvatore De Luca.

Ieri al Palazzo di Giustizia di Caltanissetta dodici ore di interrogatorio per l’ex magistrato Giacchino Natoli, arrivato con i suoi legali Fabrizio Biondo, Ettore Zanoni e Ninni Reina.

I pm hanno ipotizzato nei suoi confronti i reati di favoreggiamento alla mafia e calunnia. La procura di Caltanissetta ha contestato a Natoli di aver insabbiato l'indagine che riguardava un filone della cosiddetta inchiesta mafia-appalti, svolta nel capoluogo siciliano agli inizi degli anni '90, avviata dalla procura di Massa Carrara e confluita nel più ampio fascicolo mafia-appalti, per favorire esponenti mafiosi come l'imprenditore palermitano Antonino Buscemi.

Natoli ha chiarito dinnanzi i pm la sua posizione sulla vicenda che riguarda la presunta distruzione delle bobine già trovate qualche tempo addietro dalla guardia di finanza e adesso i brogliacci con una lunga memoria difensiva. Poche pause solo per bere in un interrogatorio nel quale sono stati scandagliati tutti i fatti del '91 e del '92 in cui l’ex magistrato avrebbe risposte alle domande dei pm a chiarimento di tutti i punti rilevanti.

Si va verso la conclusione delle indagini di questo filone dove potrebbero essere nuovamente sentiti l’ex procuratore Pignatone e il generale Stefano Screpanti.

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