
Fornire acqua non potabile viola gli obblighi contrattuali imposti al gestore privato Caltaqua. L'ha deciso la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso di una utente gelese. Dal 2006 e fino al 2010 nella sua abitazione il cittadino ha ricevuto acqua non potabile, come accade ancora adesso a Gela.
Per la Cassazione, la fornitura di acqua non potabile «legittima l’esercizio di un’azione di risoluzione o di inadempimento contrattuale». Il ricorso è stato presentato dai legali dell’utente, gli avvocati Lucio Greco e Mario Greco. La vicenda dovrà essere trattata nuovamente dal tribunale gelese.
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