GELA. La Rsa Caposoprano diretta da Salvatore Di Caro registra un preoccupante calo di assistiti. A distanza di dieci giorni dall’operazione avviata dalla Procura, sfociata in un blitz all’interno della struttura sanitaria di via Palazzi col sequestro di atti e computer, è diminuito sensibilmente il numero di pazienti ricoverati. Da 34 sono scesi a 26. Non ci sarebbero nuove richieste di ricovero. I vertici della Rsa non smentiscono i dati ma preferiscono non commentare. Secondo alcune indiscrezioni, trapelate tra le corsie della struttura, i trenta dipendenti temono per la loro tenuta occupazionale. Sono stati involontariamente investiti dall’azione della magistratura che indaga su presunti illeciti commessi per garantire l’accreditamento alla Rsa Caposoprano dei 38 posti da parte dell’Asp nissena. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI CALTANISSETTA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA