GELA. In un'area industriale deserta, sulla rampa di collegamento di un'autostrada (la Siracusa-Gela) che non esiste, tra cartelli che indicano una raffineria ormai ferma e due porti (quello del petrolchimico e quello turistico) inagibili, i sindacati edili di Cgil, Cisl e Uil hanno radunato alle 18 i lavoratori per un sit-in di protesta contro la crisi occupazionale e il blocco delle opere pubbliche in Sicilia.
Da Gela, anche il segretario regionale della Filca-Cisl, Santino Barbera, lancia i 10 punti condivisi della piattaforma rivendicativa degli edili che chiedono la ripresa degli investimenti nelle infrastrutture civili e l'avvio dei lavori di riconversione della Raffineria dell'Eni per far fronte alle centinaia di licenziamenti e alla chiusura di decine di cantieri. Un incontro è stato chiesto al presidente della Regione Sicilia, il gelese Rosario Crocetta. A fine mese Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil vareranno un
programma di lotta, con una giornata di sciopero regionale e manifestazione a Palermo.
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