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Caltanissetta, tutti a «spasso» i lavoratori col reddito minimo

Dopo 14 anni di attività a singhiozzo nella pubblica amministrazione, i preavvisi di licenziamento: la Regione non ha sbloccato i fondi

CALTANISSETTA. Ieri il preavviso di licenziamento ed oggi è l'ultimo giorno di lavoro per i beneficiari del reddito minimo di inserimento. Dopo 14 anni di attività, a singhiozzo, nella pubblica amministrazione anche quest'anno, è arrivato lo stop. Tutti a casa, perché la Regione non ha ancora sbloccato i fondi per il pagamento delle spettanze dei lavoratori del reddito minimo di inserimento per cui è arrivato inevitabile il provvedimento di licenziamento per tutti i 90 lavoratori del comune. Uno dei beneficiari, Mario Sanilitro, ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rappresentare lo stato di disagio in cui versano tutti i lavoratori del reddito minimo, una vasta platea di padri di famiglia usati spesso per fini elettorali come riserva di voti; una sorta di bancomat dove attingere al momento delle amministrative e delle Regionali.

Una lettera a cui il presidente della Repubblica ha risposto e che il beneficiario Rmi ha consegnato al primo cittadino Giovanni Ruvolo. Dal governo regionale si attende il provvedimento come una sorta di boccata di ossigeno che potrebbe consentire ai lavoratori Rmi della provincia e di tutti gli altri comuni dell'Isola di proseguire la loro attività negli enti locali di appartenenza.

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