CALTANISSETTA. La discarica di contrada "Stretto Giordano" con il suo carico di veleni e di guai giudiziari per tecnici ed ex sindaci, non fa dormire sonni tranquilli anche agli attuali amministratori. La necessità, ormai non più procastinabile, di fermare l'avanzata dei liquami prodotti dai rifiuti spinge alle ipotesi più fantasiose. L'ultima riguarda l'utilizzo dell'argilla, prodotta dai lavori di scavo nella montagna dove si sta realizzando la galleria "Caltanissetta" sulla statale 640, per mettere in sicurezza l'impianto e fermare così l'inquinamento. Una ipotesi ritenuta poco percorribile se si pensa che la stessa argilla avrebbe contribuito a far salire il grado di inquinamento di un torrente (il Niscima-Grotticelli) dove si riversavano i fanghi dai lavori di raddoppio sulla statale 640. Motivo che ha indotto la magistratura a sequestrare parte di un cantiere della "Empedocle 2" e di una vasca di decantazione.