GELA. Contro l'evasione fiscale e la criminalità economica, agenzia delle Entrate della Sicilia e Procura della Repubblica «fanno rete» anche a Gela e firmano due accordi che fissano l'obiettivo sui reati penali in ambito tributario e sulla voluntary disclosure. Il primo accordo, siglato dal procuratore della Repubblica di Gela, Lucia Lotti, dal direttore dell'agenzia delle Entrate della Sicilia, Antonino Gentile e dal comandante provinciale della Guardia di finanza di Caltanissetta, Pierluigi Sozzo, introduce forme di collaborazione per rafforzare le attività di contrasto all'evasione fiscale.
In particolare, la collaborazione è finalizzata al disconoscimento dei costi connessi al compimento di reati e alla tassazione dei proventi da attività illecite anche tramite il supporto del sequestro per equivalente e della confisca dei beni. Il secondo, sottoscritto da Antonino Gentile e da Lucia Lotti, orienta la cooperazione tra le due istituzioni verso la procedura straordinaria di «collaborazione volontaria nazionale e internazionale» (Legge 186 del 15 dicembre 2014) per favorire l'emersione volontaria di capitali illecitamente detenuti all'estero e la regolarizzazione degli imponibili sottratti a tassazione in Italia.
Secondo l'accordo, la Procura della Repubblica, per ciascun contribuente, comunicherà all'Agenzia delle Entrate se lo stesso abbia avuto formale conoscenza dell'inizio di un'attività istruttoria penalmente rilevante, specificando i reati per i quali è stata avviata, ovvero la non rilevanza degli stessi in ordine all'ammissibilità della procedura. L'Agenzia delle Entrate, entro trenta giorni dalla data in cui il contribuente versa quanto dovuto in base all'esito delle attività dell'ufficio, avvertirà della conclusione della
procedura di collaborazione volontaria, per l'utilizzo dell'informazione ai fini dell'esclusione della punibilità per i reati indicati dalla normativa. L'Amministrazione finanziaria comunicherà anche i nominativi dei contribuenti che producono documenti o riferiscono notizie false.
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