CALTANISSETTA. Comune contro Soprintendenza. L'altolà al trasferimento di una Vara (l'Ultima Cena) all'Expo di Milano nella seconda decade di settembre sta originando un braccio di ferro durissimo fra l'amministrazione comunale che aveva caldeggiato e patrocinato l'iniziativa e l'ufficio di via Crispi che ha invece ritenuto assolutamente inadeguato il posto a piazzetta Sicilia riservato al maestoso gruppo sacro dei Biangardi. «Non posso autorizzare il trasferimento dell'opera d'arte destinata - ha dichiarato il soprintendente Lorenzo Guzzardi - in uno spazio all'aperto all'aperto, sotto una teca, esposta alle intemperie del clima». L'altolà della Soprintendenza ha suscitato un vespaio. Tuona il vicesindaco e assessore alla cultura Marina Castigione: «Il danno d'immagine per la città è irrecuperabile» - ha dichiarato fuori dai denti l'esponente della Giunta Ruvolo. Ieri, palazzo del Carmine ha contattato l'assessore regionale Purpura per avere chiarimenti sull'intera vicenda che per Castiglione presenta aspetti poco chiari. «Anzi - ha aggiunto - è una vicenda che ha del paradossale. Tutti i passi necessari li abbiamo fatti in piena sintonia con Guzzardi, abbiamo prodotto tutti i documenti che ci sono stati chiesti di volta in volta ed era risaputo che la Vara sarebbe stata esposta in quello spazio assegnato a Caltanissetta.