CALTANISSETTA. Rischiano grosso i titolari dei frantoi del capoluogo la cui attività sarà attentamente verificata da uno speciale nucleo interforze costituito dalla Procura. Dalla prossima settimana agenti della sezione pg "Ambiente e Sanità", tecnici dell'ex ente Provincia e corpo Forestale dello Stato saranno impegnati in città (e dintorni) per accertare il funzionamento degli impianti destinati alla produzione dell'olio ma soprattutto per verificare le procedure per lo smaltimento delle acque di vegetazione prodotte dalla spremitura delle olive. Un sistema di lavorazione - come sta emergendo da altri controlli in comuni del Nisseno - che spesso sconfina nell'irregolarità e quindi nell'inquinamento dell'ambiente. Nel solo capoluogo gli oleifici da controllare sono tredici e tutti, in questo particolare periodo dell'anno, al massimo dell'attività. Per i prossimi due mesi gli opifici saranno aperti h24 per soddisfare le richieste - tantissime - che arrivano da privati e da aziende. La prima ricognizione sul funzionamento dei frantoi è partita da Riesi dove i risultati sono stati tutt'altro che incoraggianti. Su tre dei quattro impianti esistenti sono state accertate irregolarità che hanno fatto scattare una serie di denunce e di sequestri. Le ultime segnalazioni risalgono a giovedì quando tecnici e agenti su auto civetta (una delle quali è tamponata provocando il ferimento di un agente) sono andati ad ispezionare un oleificio del centro storico riscontrando come in altri casi anomalie nel sistema di smaltimento delle sostanze acide, ovvero le acque di lavorazione provenienti dalla molitura delle olive. Le acque venivano riversate a "ruscellamento" in un terreno e pagare le conseguenze in questo caso è stato anche il titolare di una ditta privata alla quale era stato affidato il trasporto.