CALTANISSETTA. Dal 20 fino al 70 per cento. La forbice è ampia e per chi entra in un negozio in periodo di saldi invernali c'è già di che sbizzarrirsi. Sconti veri? Sconti camuffati? C'è un'associazione di categoria nata solo da qualche anno - la Federaziende - che ha puntato l'indice contro i cosiddetti "furbetti" giudicando senza tanti giri di parole "intollerabili i comportamenti disonesti di alcuni commercianti".
I saldi sono iniziati ufficialmente da sabato scorso (ufficiosamente e con diverse formule in verità erano partiti da metà dicembre) e i riscontri, a giudicare dai primi parziali bilanci, sarebbero positivi. "Federaziende - ha scritto in una lettera aperta la presidente Laura Gruttadauria - denuncia la presenza di alcuni commercianti che praticano sconti non veritieri sui propri capi, in quanto hanno preventivamente gonfiato i prezzi degli stessi qualche giorno prima dell'avvio della stagione. Il periodo dei saldi - ha sostenuto Gruttadauria - è importante per rafforzare la fiducia fra consumatori e commercianti, e non accettiamo la presenza di alcuni furbetti che mirano solo a guadagnare ingannando la clientela". L'esponente del sindacato entra poi nel merito delle critiche con esempi lampanti.
"A seguito di alcuni controlli da parte di Federaziende - ha osservato Gruttadauria - abbiamo rilevato come alcuni negozi abbiano, prima dell'inizio della stagione. raddoppiato i prezzi dei capi destinati alla vendita a saldo, applicando in seguito sconti fino al 50 per cento. Sconti non reali e non veritieri, in quanto basati su prezzi non corretti. Ad esempio il prezzo di un maglione è passato da 20 a 30 euro e poi è stato scontato del 50 per cento per arrivare a 15 euro. In realtà il vero sconto è stato del 25 per cento".
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