CALTANISSETTA. La palla dell'incentivo regionale in favore dei dipendenti del comune, passa adesso all'assessore alle Finanze Boris Pastorello che qualche giorno addietro ha incontrato una delegazione di lavoratori del comune per tentare di mettere fine a questo lungo braccio di ferro che si trascina ormai da oltre tre anni.
Poco meno di duecento lavoratori hanno a suo tempo avanzato richiesta davanti al Tar per il riconoscimento dell'incentivo regionale aggirando questa volta il giudizio del giudice del lavoro e citando, l'amministrazione comunale e con esso i dirigenti, dinanzi al Tribunale amministrativo regionale. La richiesta del cosiddetto incentivo regionale da parte dei comunali è da diversi anni al centro di una disputa che vede su due opposte barricate i lavoratori da una parte ed i dirigenti dall'altra.
Ma i comunali non si rassegnano ed ancora oggi non si prospettano soluzioni se non quella che potrà venire adesso dal recente incontro con l'assessore Boris Pastorello. Sulla vicenda l'ultima nota è stata quella del rappresentante sindacale aziendale della Cgil, secondo cui l'incentivo regionale, prima erogato e poi sospeso, sarebbe un emolumento non dovuto, anche se resta il fatto che in altri enti locali viene regolarmente percepito.
Il premio incentivante era una sorta di parola magica che si concretizzava in "una tantum" e che annualmente veniva versato ai dipendenti per l'attività svolta ai fini del miglioramento dei servizi: quella che in altre parole vige per il raggiungimento degli obiettivi da parte dei dirigenti che annualmente si spartiscono una consistente torta di quattrini.
Secondo il legale che rappresenta i lavoratori, la dotazione finanziaria del fondo per il miglioramento dei servizi, è determinata da una quota pari al quattro per cento delle risorse economiche impegnate per trasferimento, a qualsiasi titolo, in favore degli enti locali a carico del bilancio della regione, con eccezione dei fondi relativi al pagamento di salari e stipendi e spese per servizi socio assistenziali. Tutto previsto dall'articolo sette della regionale del 1991 e reso obbligatorio da una circolare dell'assessorato regionale nel 1998 secondo cui «l'istituzione annuale del fondo è obbligatoria e che le relative risorse non possono essere utilizzate per altri scopi o finalità in quanto destinate dalla legge al miglioramento e ammodernamento dei servizi».
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