CALTANISSETTA. L'assessorato regionale alla Famiglia ha deciso dopo una serie di confronti con le organizzazioni sindacali di stanziare quasi tre milioni di euro la prosecuzione dei cantieri di servizio destinati ai circa 1.310 ex Rmi (reddito minimo di inserimento), delle province di Caltanissetta ed Enna. In pratica durante l'ultima seduta dell' Assemblea regionale è stato votato l' articolo 12 che consente all'assessorato di stanziare un milione e 100 mila euro per la prosecuzione dei cantieri di servizio e un milione e 700 mila euro destinati a coloro che intendo no fuoriuscire dal progetto. La provincia di Caltanissetta conta circa 410 lavoratori dell'ex reddito minimo, mentre quella di Enna ne ha circa 900. Un piccolo «esercito» che da circa 15 anni prestano la loro opera per i vari comuni delle due province e con il passare del tempo sono diventati fondamentali per le amministrazioni senza però avere riconosciuti gli stessi diritti degli impiegati, come malattia, diritto di trattamento pensionistico e ferie. Lo stanziamento effettuato dalla Regione è avvenuto dopo molte discussioni con i sindacati e grazie anche all'intervento del deputato regionale del PD Giuseppe Arancio, che ha supportato le sigle sindacali. Adesso si attende che le somme vengano ripartite comune per comune e il segretario generale provinciale dell' Aliconfsal (Associazione lavoratori italiani confederazione dei sindacati autonomi) Manuel Bonaffini, esorta le singole amministrazioni ad anticipare le somme dovute a questi soggetti altrimenti i giorni di lavoro non verranno riconosciuti. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE