CALTANISSETTA. Colpa della crisi o dei canoni alti ? I due fattori hanno contribuito a far «guadagnare» a Caltanissetta un altro primato: il più alto numero di negozi sfitti con una percentuale del 21,3 per cento (e un +8,6 nel 2016 rispetto all’anno precedente, secondo i dati Confabitare) .
Il fenomeno non riguarda solo il centro storico. Lo spopolamento ha cancellato botteghe, tabaccherie, un cinematografo, una farmacia. La desertificazione, iniziata trent’anni fa ha cancellato la memoria di quel che era via Giudici alla Badia (più nota come «a strata de scarpara») o il centralissimo tratto di corso Vittorio Emanuele antistante il teatro Regina Margherita dove l’unica attività rimasta in piedi è gestita da cittadini orientali. Perché tutto questo ? Risponde l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Tumminelli.
Caltanissetta ha un numero altissimo di negozi vuoti. Perché?
«Che si tratti di un primato negativo è indubbio. Su questo argomento si può parlare per tantissimo tempo perché nasce dalla notte dei tempi anche se il problema negli ultimi anni ha subito una marcata accentuazione per colpa della crisi. Nel centro storico lo spopolamento è iniziato quando non ero ancora nato. Corso Umberto era vivo e pieno di botteghe».
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