GELA. Tre notti trascorse all’addiaccio e ore passate sotto la pioggia. Hanno le lacrime agli occhi gli operai della «Turco Costruzioni» che da tre giorni presidiano l’ingresso della raffineria di Gela, dopo che la loro azienda ha annunciato 36 licenziamenti perché il personale è in esubero.
Accanto ai 36 operai che stanno rischiando il posto di lavoro ci sono anche gli altri loro colleghi che attendono da novembre il pagamento degli stipendi. In tutto 120 lavoratori che stanno pagando sulla loro pelle la crisi della raffineria di Gela che da tre anni ha fermato le linee di produzione e avviato un progetto di riqualificazione del sito, abbandonando la lavorazione del greggio per trasformare il petrolchimico di Gela in un polo verde.
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