La raffineria di Gela non si ferma ma continua a marciare secondo le disposizioni del governo in tema di Coronavirus. Molti lavoratori stanno lavorando da casa mentre per tutti gli altri, sia del diretto che dell'indotto sono stati attuati tutti i dispositivi di sicurezza previsti contro il diffondersi del virus. «Già dai primi di marzo - si legge in una nota - è in atto una capillare e costante campagna di informazione sui comportamenti da adottare per evitare la diffusione del contagio. All'interno del sito multisocietario della Raffineria di Gela normalmente operano circa 800 lavoratori Eni e quasi altrettanti dell'indotto. Da quasi due settimane la quasi totalità dei lavoratori delle funzioni di staff di Eni sta lavorando in modalità smart working, in maniera tale da ridurre la presenza contemporanea all'interno dello stabilimento produttivo; il numero dei lavoratori turnisti al momento non è stato ridotto perché è possibile operare seguendo i protocolli sanitari per ridurre il rischio di contagio. Come previsto dal dpcm, tutte le attività non finalizzate alla produzione sono state sospese e alle imprese dell'indotto è stato richiesto pari rigore nell'osservanza delle norme di prevenzione del contagio».