Titolari di palestre e ristoranti scendono in piazza a Gela, "zona rossa", per protestate contro le restrizioni anti-Covid. Secondo i commercianti riuniti in piazza Umberto I le norme restrittive stanno mettendo in ginocchio gli imprenditori dell’abbigliamento, della ristorazione e le palestre.
La città di Gela è diventata zona rossa dallo scorso 23 aprile. Mentre la Sicilia è zona arancione, a Gela l’incidenza pandemica è ancora elevata tant'è che fino al 12 maggio è vigente il lockdown locale. A essere particolarmente colpiti dalle chiusure anche i titolari di centri estetici e parrucchieri.
«Anche noi venditori ambulanti - dice Margherita Infuso - stiamo vivendo questa crisi. Con le regole vigenti siamo definiti come portatori del Coronavirus. Siamo stanchi. Ho scritto anche una lettera a Musumeci ma senza ottenere risposta».
Tra i manifestanti c'è anche Antonio Scialfa, titolare di una palestra: «Le contraddizioni ci sono, con la zona rossa viene vietata l’attività di palestra all’aperto, ma non le attività fisiche. In 14 mesi di pandemia abbiamo lavorato pochissimo. Mentre in altre regioni riaprono, qui a Gela i tempi sono lunghi. Siamo tartassati dalle imposte. Esprimiamo solidarietà ai commercianti».
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