GELA. A Palazzo di Città sembrano non quadrare i conti, almeno sul piano del vasto patrimonio immobiliare dato in uso a privati o associazioni. Non si conoscono i numeri precisi e non c’è chiarezza su come vengano utilizzati. Così, la giunta ha deciso di nominare un professionista, l’avvocato Claudio Di Benedetto, con l’obiettivo di effettuare una ricognizione complessiva. La decisione è stata appena formalizzata dalla giunta del sindaco Angelo Fasulo con una delibera. In sostanza, si chiede al professionista, che dovrebbe percepire circa cinquemila euro, di fare maggiore chiarezza.
Dovrà “verificare gli utilizzi dei beni immobili patrimoniali del Comune da parte di soggetti concessionari”. Stando al provvedimento, inoltre, avrà il compito “di verificare la relativa valorizzazione e la rispondenza ai principi posti a base della concessione nonché ai principi di gestione previsti nel vigente ordinamento degli enti locali”. Da mesi, soprattutto dopo l’insediamento del dirigente del settore urbanistica Emanuele Tuccio, la questione degli immobili di proprietà comunale dati in affidamento a privati e associazioni continua a tenere banco. Non esiste, almeno fino ad ora, una vera e propria banca dati dei beni pubblici attualmente gestiti da terzi. Mancano dati aggiornati anche sul fronte degli introiti che le casse comunali dovrebbero acquisire dai relativi canoni d’affitto. Per questi motivi, l’avvocato scelto dalla giunta comunale avrà tra i suoi compiti quello di “verificare proposte di azioni legali a salvaguardia degli interessi dell’amministrazione”.
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