CALTANISSETTA. L'Ultima Cena all'Expo di Milano non è più una ipotesi remota. L'amministrazione comunale che aveva lanciato l'idea a fine dicembre è tornata alla carica ritenendo la rassegna milanese che si aprirà a maggio una opportunità da non sprecare, l'unica forse in grado di dare la giusta visibilità ai maestosi simulacri che vengono portati in processione il Giovedì santo. «Noi abbiamo indicato la strada - ha dichiarato l'assessore alla Cultura Marina Castiglione - e ci stiamo mettendo tutta la volontà per trasferire una Vara a Milano e far conoscere al mondo le meraviglie dei nostri riti pasquali. Abbiamo però bisogno dell'assenso del ceto detentore». E i panificatori, che in un primo momento avevano espresso netta contrarietà all'esposizione del gruppo a Milano, adesso mostrano qualche segnale d'apertura. Una prima assemblea convocata anche per affrontare questo nodo è andata a vuoto per il mancato raggiungimento della maggioranza dei soci. Una secondo assemblea si terrà in settimana.
«Del proposito dell'amministrazione comunale - ha detto il presidente dei panificatori Michele Palmeri - avevamo appreso tutto dai giornali. Noi, che siamo poi i diretti interessati, siamo stati tenuti all'oscuro. IL metodo non ci è piaciuto. Il discorso adesso si è riaperto ma a decidere sarà l'assemblea». I panificatori della città, quasi tutti aderenti all'unico sindacato in Confcommercio, sono in tutto cinquantadue e toccherà a loro darà il via libera ad una complessa operazione che necessita però del placet anche della Soprintendenza al quale spetta la tutela e la valorizzazione del bene. L'Ultima Cena, fra le sedici che sfilano il Giovedì santo, è l'unica smontabile e l'unico problema resta il trasporto del cosiddetto "baiardo" la base su cui poggia il mastodontico gruppo lungo quasi cinque metri.
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