MUSSOMELI. Il già frammentato fronte del centrodestra si sgretola. La compattezza della coalizione vacilla e il suo azionista di maggioranza, la fazione legata all'ex parlamentare Filippo Misuraca, rompe l'alleanza pre-elettorale. Uno strappo che potrebbe portare alla candidatura di due nomi alle amministrative di maggio: da un lato c'è chi punta su Giuseppe Catania, dall'altro i «misurachiani» andrebbero spediti nel pieno sostegno a Mario D'Amico. Una decisione sofferta ma quasi inevitabile quella del presidente del Consiglio comunale, che da quasi un anno ha messo sul tavolo il suo nome senza però riscuotere endorsement. «Come si può governare il paese con chi cambia le carte in 24 ore?» chiosa il presidente del Consiglio. Il riferimento è alla conduzione della trattativa che avrebbe dovuto portare al nome del candidato unitario. D'Amico aveva proposto tre nomi: due interni, il suo e quello di Gero Valenza e un terzo, esterno, quello di Catania. «Ci siamo lasciati che avremmo ragionato sui tre nomi, salvo dopo 24 ore scoprire che qualcuno si era rimangiato la parola data annunciando che l'unica soluzione presa era quella di puntare sul candidato esterno, su Giuseppe Catania. Così non va bene». Ma chi comanda nel centrodestra? «È difficile identificare le varie anime della coalizione. Molti di quelli che decidono non appartengono a nessun partito, ma sono spinti da un preconcetto di diffidenza, di esclusione. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI