GELA. “La Regione Siciliana prenda coscienza dei propri errori e, contestualmente al tempo impiegato per rinviare le elezioni nei Liberi Consorzi, onori la volontà popolare aggregando Gela e gli altri Comuni alla Città Metropolitana di Catania”. Lo ha chiesto il sindaco di Gela Domenico Messinese in una lettera aperta al Governo e al Parlamento regionali. Il primo cittadino continua così la battaglia ingaggiata assieme ai sindaci di Niscemi, Piazza Armerina e Licodia Eubea che non si sono visti riconoscere la loro volontà di mutamento territoriale dalle loro ex province, suffragata da un referendum. “La democrazia è questione troppo seria per essere trattata con leggerezza – ha continuato Messinese -. La democrazia rischia di essere devastata dall’arroganza e dal non rispetto delle leggi, soprattutto quando i responsabili sono i massimi rappresentanti delle istituzioni pubbliche. La volontà dei cittadini di Gela, Niscemi, Piazza Armerina e Licodia Eubea si è espressa senza equivoci con un referendum e due delibere di Consiglio Comunale per modificare la loro appartenenza territoriale. Nonostante ciò, la Regione Siciliana, anziché adempiere con gli atti conseguenti prescritti dalle sue stesse leggi, ignora quanto hanno deciso i cittadini e indice le elezioni dei ‘Liberi’ Consorzi e delle Città Metropolitane, senza tenere conto delle variazioni territoriali che impediscono il corretto svolgimento dell’espressione popolare e democratica con l’impedimento delle corrette manifestazioni di voto. Ricordiamo al Presidente della Regione e ai deputati dell’Ars – ha concluso il sindaco di Gela - che fare spregio al voto popolare delegittima la loro stessa ragion d’essere. Mettere in discussione certi principi inalienabili innesca una pericolosa messa in discussione delle istituzioni che, in questo momento, nessuno può permettersi di compiere”.