
GELA. Trenta associazioni gelesi che fanno capo al Comitato per lo sviluppo dell'area gelese (Csag), dicono “no” al piano sanitario appena proposto dalla Regione con la riforma sanitaria. Le associazioni temono che possa "danneggiare ancora una volta l'ospedale di Gela".
A parere del Csag, attribuendo al nosocomio gelese il ruolo di "spoke" e dunque di ospedale di primo livello, verrebbero meno i presupposti per mantenere al "Vittorio Emanuele" di Gela "il II livello di Ginecologia e Ostetricia, nonché l’Utin", cioè l'unità di terapia intensiva neonatale, che così verrebbero centralizzati nell'Hub provinciale del "Sant'Elia" di Caltanissetta.
A rischio trasferimento, secondo le associazioni gelesi, anche il "dipartimento oncologico di eccellenza", che i vertici dell'Asp sembrerebbero orientati a portare a San Cataldo.
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