CALTANISSETTA. «O si cambia il Partito democratico o con questa linea, con questa impostazione, con questa leadership, rischiamo di perdere tutte le elezioni che si separano dai prossimi anni, a partire da quelle siciliane. La rottamazione non si è realizzata e siamo di fronte alla riproposizione di vecchi gruppi dirigenti che si riciclano». Lo ha detto il ministro della giustizia e candidato alla segreteria del Pd Andrea Orlando a Caltanissetta.
«O siamo in grado di dare una svolta, di costruire una nuova coalizione, un nuovo centrosinistra o il rischio è che l'isolamento politico in cui si è cacciato il Pd lo porti a una sconfitta. È necessario - ha aggiunto - un profondo cambiamento delle classi dirigenti con un partito che sia un partito del riscatto, che si metta dalla parte degli ultimi, di quelli che non abbiamo saputo raccontare in questi anni e che guardi a investimenti pubblici per riportarli al periodo pre-crisi».
«Vorrei che ci fosse più attenzione sulle primarie. La strategia che sta seguendo Renzi è quella di tenere bassa l’attenzione, ma se va poca gente a votare a perdere è il Partito democratico. Servono inoltre più confronti, la gente deve capire qual è l’oggetto della sfida e credo sia giusto fare appunto qualche confronto sulle reti del servizio pubblico perché raggiungono le persone anziane, o quelle che hanno un rapporto più tradizionale con la televisione. Andare su Sky, anche in chiaro, va benissimo, ma significa tagliar fuori un pezzo di popolazione che credo sia giusto coinvolgere».
«Bisogna sbloccare il turn-over della pubblica amministrazione, - ha affermato Orlando - ci sono giovani che hanno studiato molti anni e che possono solo far la valigia e andare da un’altra parte. Oggi non solo c'è bisogno di questo per dare una risposta occupazionale, ma per evitare un tracollo della pubblica amministrazione che ha un’età media altissima».
«L'agenzia dei beni confiscati, allo stato attuale non funziona, o meglio non funziona quanto dovrebbe. Non è importante solo l’aggressione all’illegalità, ma anche il rapido riutilizzo dei beni». Ha detto ancora Orlando. «C'è una riforma in Parlamento - ha aggiunto - che spero arrivi prima possibile in fondo. Sono intervenuto varie volte su questo aspetto, anche su casi specifici come quello delle misure di prevenzione di Palermo. Siamo intervenuti istituendo un tetto massimo per gli amministratori dei beni confiscati perché si era creato un livello di opacità su questo tema che non ci possiamo assolutamente permettere».
Orlando ha parlato anche della nuova riforma del processo penale, molto contestata dall’avvocatura, e ha affermato: "Stiamo lavorando a una serie di interventi che mirano a deflazionare il processo, a estinguere il reato quando c'è una condotta riparatoria, che introduce maggiore rapidità nei riti alternativi e che riduce la possibilità di appello quando non ci sono dei presupposti solidi. Ci sono importanti interventi sul tema delle intercettazioni. Mi pare che le Camere penali guardino solo ad alcuni punti e sul resto dell’impianto peraltro hanno contribuito anche loro a scrivere quel testo».
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