GELA. Niente sfiducia del consiglio comunale per il sindaco di Gela, Domenico Messinese, ex M5S. I consiglieri non hanno potuto votarla perché il centrodestra, che aveva raccolto le 12 firme necessarie, ha ritirato la propria mozione. A parere di due dei sottoscrittori, la procedura di notifica dell’atto e di convocazione dell’apposita seduta consiliare manifestava palesi vizi di forma che avrebbero potuto fare impugnare la delibera di azzeramento degli organi amministrativi (sindaco, giunta e consiglio).
La decisione è stata contestata dalle altre forze politiche, Pd, M5S, Sicilia Futura e alcuni indipendenti. La mozione di sfiducia dovrebbe essere riproposta con molte più firme subito dopo le festività natalizie. E’ la seconda volta che Messinese rischia di essere destituito. La prima volta fu il 25 ottobre scorso, quando il ritiro di una delle 12 firme da parte di un consigliere indipendente fece decadere la richiesta di apposita convocazione del consiglio comunale. Il sindaco non ha nè maggioranza e nemmeno rappresentanza politica all’interno del consiglio, dopo il suo licenziamento deciso da Beppe Grillo perché non si era ridotto lo stipendio e perché non aveva rigettato il protocollo d’intesa con l’Eni per la riconversione della raffineria.
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