CALTANISSETTA. Il Pd di Caltanissetta contro l'ex ministro e fondatore di Sicilia futura Salvatore Cardinale. In una lunga nota diffusa nelle ultime ore l'ala nissena del partito, insieme con i Giovani democratici, si schiera contro le "candidature dinastiche" e, indirettamente, contro la certa riconferma in un collegio blindato per Daniela Cardinale, figlia del fondatore di Sicilia Futura che chiede spazio anche per recuperare alcuni degli esclusi dall’Ars: il messinese Giuseppe Picciolo, gli agrigentini Totò Cascio e Michele Cimino e il trapanese Giacomo Scala. ''Vogliamo evitare che si ripeta quanto successo anche in occasione delle ultime primarie per la segreteria nazionale - si legge nel documento -, quando alle Convezioni dei circoli si è registrata una schiacciante vittoria di Renzi, con una percentuale superiore al 70%, risultato poi ribaltato dal voto nei gazebo, tanto che la nostra provincia è stata l'unica conquistata da Andrea Orlando. Un ribaltamento dell'esito congressuale frutto del rifiuto del metodo di costruzione della lista a sostegno di Matteo Renzi, con candidati imposti dall'alto''. ''Per tali ragioni riteniamo infausto - continua - per il Pd la riproduzione di un metodo contestato dai democratici della provincia di Caltanissetta; così come sarebbe controproducente la riproposizione di candidature dinastiche, le quali rischierebbero di rendere ancora più acuta e senza ritorno la crisi del partito. Non vorremmo arrivare ad iniziative eclatanti, al disimpegno, alla chiusura dei circoli. Pertanto, ancora una volta ed a gran voce, rivendichiamo il diritto all'individuazione dei candidati nel nostro territorio''.