La commissione tecnica VIA VAS del Ministero dell’Ambiente (Valutazione di impatto ambientale - Valutazione ambientale strategica) ha decretato l'incompatibilità ambientale per un progetto dell’Eni di iniezione in un vecchio pozzo delle acque superficiali raccolte nell’area del Petrolchimico di Gela. Lo rende noto il Ministero con un comunicato. Il progetto, scrive il Ministero, prevede "la iniezione in unità geologica profonda, attraverso il pozzo 57, delle acque di strato provenienti dal Nuovo Centro Olio (NCO), cui afferisce la rete di raccolta del Campo Gela". Si tratterebbe del "terzo pozzo per la reiniezione delle acque di produzione". La commissione tecnica, fornendo il proprio parere negativo, ha tenuto in considerazione il fatto che "Biviere di Gela", la zona dove dei lavori, "è uno dei più importanti laghi naturali della Sicilia, riconosciuto non solo come sito della Rete Natura 2000, ma come zona umida d’importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar". Il lago "intercetta un notevole passo migratorio dal Nord Africa". Il pozzo Gela 57, inoltre, si legge nel parere negativo della commissione "si trova a 700 m" da una falda, e l’area si trova "in un allarmante quadro ambientale e sanitario e in una zona a sismicità 2". "Tale quadro ambientale e sanitario non è stato rappresentato compiutamente - scrive la commissione - con l’analisi delle alternative e la valutazione degli impatti cumulativi prescritte dalla normativa in tema di valutazione ambientale e di incidenza; non è stato dimostrato che la modifica della natura del pozzo escluda con certezza o non sia idonea a interferire su tale situazione ambientale, aggravandone ulteriormente le condizioni". ANSA