Sono ore molto tese a Gela dove il sindaco Lucio Greco che aveva presentato le dimissioni lo scorso 12 giugno ha deciso di ritirarle. Una decisione a sorpresa e le motivazioni verranno svelate dallo stesso primo cittadino nelle prossime ore. Si è preso 15 dei 20 giorni di tempo per ritirale e alla fine è tornato indietro ai propri passi. Questa decisione stoppa dunque il commissariamento voluto fortemente da alcuni partiti e fa rimanere in carica anche la giunta. La sera del 12 giugno, a Gela, si era assistito ad un terremoto politico: intorno alle 22 l'assessore Ivan Liardi aveva consegnato al presidente del consiglio comunale una lettera di dimissioni da parte del sindaco, letta in aula durante una seduta convocata per votare la sfiducia al primo cittadino. Il Comune deve fare i conti con una grave crisi finanziaria, con debiti per quasi cento milioni e subito dopo le dimissioni il sindaco dimissionario si era sfogato sui social: "Ciò che conta - aveva detto - non è il mio futuro, ma il risanamento economico - finanziario dell’ente. Il tentativo di sfasciare tutto da parte di alcuni non è riuscito". Per diversi esponenti dell'area progressista, le dimissioni di Greco rappresentavano un atto di responsabilità e di amore per la città, per altri del centrodestra una strategia per ricostruire la maggioranza perduta in maniera da ritirare le dimissioni e tornare ad amministrare fino al mandato che scadrà nella primavera del 2024. Una ipotesi quest'ultima che adesso si è concretizzata con Lucio Greco che dal 12 giugno alla decisione di revocare le dimissioni ha valutato insieme agli uomini più vicini. Adesso, un nuova capitolo della vicenda: Lucio Greco ci ripensa, ricompatta la maggioranza e rimane sindaco.