La difesa del presidente della Regione Renato Schifani, rappresentata dagli avvocati Roberto Tricoli e Sonia Costa, nel corso dell’udienza del processo sul sistema Montante, si è opposta alla tesi del pm Maurizio Bonaccorso secondo il quale il concorrente esterno - Schifani secondo l’accusa - dovrebbe rispondere in concorso con il promotore dell’associazione, vale a dire Antonello Montante, e quindi «paradassalmente con la stessa pena prevista per i promotori, con conseguente allungamento dei termini di prescrizione».
Per gli avvocati la prescrizione sarebbe invece già scattata come avevano detto i giudici del tribunale. La tesi prospettata dall’ufficio del pm secondo la difesa è «assolutamente infondata sia in diritto che dal punto di vista logico perché il concorrente esterno risponde solo ed esclusivamente del contributo occasionale fornito all’associazione e non anche nei confronti del promotore».
Il tribunale, che nella scorsa udienza aveva già anticipato l’avvenuta prescrizione di tutti i reati contestati al presidente Schifani, compreso il concorso esterno, si è riservato di decidere sul punto alla prossima udienza fissata per l’8 gennaio.
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