I giudici della prima sezione civile del tribunale di Palermo, presieduta da Francesco Micela, hanno accolto il ricorso presentato da Melania Fontana, Claudio Collodoro e Giuseppe Dellaria, assistititi dagli avvocati Giovanni e Alessandro Immordino, e dichiarato ineleggibile il deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana Giuseppe Sebastiano Catania (FdI), eletto nel corso della tornata elettorale del 25 settembre 2022.
«Ritiene il collegio - si legge nella sentenza - che sia integrata la causa di ineleggibilità dato che Catania al momento delle elezioni rivestiva la carica di amministratore del Gal Terre del Nisseno, società senza scopo di lucro che gode di contributi da parte della Regione; e invero, il Gal nisseno rientra nel novero dei soggetti che percepiscono contributi regionali per il loro funzionamento e per il perseguimento degli scopi istituzionali loro propri, con conseguente riconduzione della qualifica di amministratore ricoperta dal resistente Catania fra le posizioni che ne escludono l’accesso alla carica di deputato parlamentare».
E aggiunge il collegio: «È evidente, dunque, che la carica di amministratore del resistente Catania, la posizione apicale di vice presidente del Gal, il quale ha ricevuto i contributi regionali sopra indicati, rendevano il resistente concretamente e teoricamente avvantaggiato nella competizione elettorale, nel senso che - avvalendosi della particolare situazione in cui versa il soggetto “non eleggibile” - egli avrebbe potuto variamente influenzare a suo favore il corpo elettorale».
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