«Con un atto di forza senza precedenti, i rappresentanti dei comuni ennesi hanno bloccato il potabilizzatore della diga Ancipa, impedendo l’erogazione idrica decisa dalla Cabina di regia regionale. Oltre 80mila abitanti sono stati lasciati senz’acqua, un’azione irresponsabile e ingiustificabile che antepone ipotesi di rischio futuro al dramma concreto che si consuma oggi nei nostri comuni».
Lo dichiara in una nota l’amministrazione comunale di Caltanissetta guidata dal sindaco Walter Tesauro in merito alla chiusura della condotta da parte di coloro che occupavano la diga Ancipa che ha impedito la distribuzione idrica al capoluogo nisseno e a San Cataldo.
Acqua bene primario
«Oltre 80mila persone - sottolinea il sindaco Tesauro - si trovano improvvisamente private di un bene primario come l’acqua, a causa di una scelta miope e irresponsabile, basata su una mera ipotesi futura e non su una situazione di emergenza reale. È inaccettabile che, per paura di una possibile carenza idrica tra 40 giorni, si condannino oggi intere comunità a vivere senza acqua».
«Ci troviamo di fronte ad una vera e propria guerra tra poveri, alimentata da speculatori e da una politica miope e populista - continua Tesauro -. È inaudito che, mentre i nostri concittadini soffrono per la mancanza di acqua, ci siano coloro che strumentalizzano questa emergenza, senza preoccuparsi delle reali conseguenze delle loro azioni».
Il sindaco di Caltanissetta si dice inoltre fiducioso per le precipitazioni di questi giorni. «Al 28 novembre il volume della diga Ancipa era di 200.000 metri cubi. Grazie alle piogge di ieri e oggi, questo volume è già salito a 340.000 metri cubi e continua a crescere grazie agli apporti dei terreni circostanti. Per soddisfare le necessità dei cinque comuni dell’Ennese sono sufficienti 4.000 metri cubi al giorno, mentre a Caltanissetta e San Cataldo ne basterebbero 6.000 al giorno per soli 6-7 giorni, il tempo necessario per riparare la conduttura»
Caricamento commenti
Commenta la notizia