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Sanità, parte la rivolta dei sindaci: bocciata a Caltanissetta la rimodulazione del piano sanitario

ROMA (ITALPRESS) – In Italia, secondo i dati della Federazione Cimo-Fesmed, tra il 2010 e il 2020, sono stati chiusi 111 ospedali e 113 Pronto soccorso e tagliati 37 mila posti letto. Nelle strutture ospedaliere mancano oltre 29 mila professionisti sanitari. E’ quanto è emerso nel corso di una conferenza stampa organizzata della Federazione nazionale

Sanità parte la rivolta dei sindaci, anche a Caltanissetta. Ieri è stata bocciata la rimodulazione del piano sanitario dopo l’incontro tra i sindaci della provincia e l’assessore regionale Daniela Faraoni.

Che prevede 35 posto letto in meno -25 al sud ( Gela, Niscemi, Mazzarino) - 5 a Mussomeli, - 5 Caltanissetta.

Il piano prevede la riduzione di 35 posti letto complessivi:

  • 25 posti in meno al Sud della provincia (tra Gela, Niscemi e Mazzarino),
  • 5 a Mussomeli,
  • 5 a Caltanissetta.

I sindaci propongono un loro documento che parte dall’iniziativa del primo cittadino di Niscemi, Massimiliano Conti: «La proposta ricevuta della nuova rete ospedaliera, come sempre sarà stata redatta con criteri ragionieristici - dice Conti - ma la sanità è un’altra cosa. Il taglio dei posti letto solo al sud, segnatamente a Gela e a Niscemi, è una follia. Qualcuno vuole coprire inefficienze con i numeri. Faccia bene il suo lavoro: invece di potenziare per recuperare risorse si taglia».

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