L’onda lunga e creativa della solidarietà. In piena emergenza coronavirus, c'è anche chi ha deciso di mettere a disposizione di migliaia di famiglie le proprie competenze informatiche. E’ il 'dottore dei computer', Marco Bennici, 27 anni originario di Butera, con una attività a Sommatino. Tantissimi sono i professionisti che stanno lavorando da casa, molti di più i dipendenti pubblici e privati che lavorano in smart working. Rimanere senza pc in questi momenti significa mandare in tilt una persona e il suo lavoro.
Così il giovane buterese a inizio marzo si è registrato sulla piattaforma ideata dal governo della «Solidarietà digitale» mettendo a disposizione il suo tempo in favore degli utenti di tutta Italia. «Ho subito percepito la gravità della situazione - spiega l’informatico - e mi sono subito messo nei panni di chi non è esperto.
Per ciascun utente che lo contatta alla mail [email protected], il 'dottore dei computer' dedica un’ora per trovare soluzioni: «Spesso li contatto telefonicamente perchè ho bisogno dei loro interventi sui pc, altre volte posso lavorare da remoto». In questo lungo periodo di interventi ne ha fatti tantissimi e ne avrebbe potuto approfittare per poter guadagnare qualcosa in più, ma non è andata così: «Quando un cliente mi contatta mi dà conforto, riesco a trascorrere le mie giornate lavorando e confrontandomi con persone di tutta Italia. Mi fanno compagnia durante l’isolamento in casa. I soldi per me sono l’ultimo pensiero in questo momento. Riesco a pagare l’affitto e mangiare con i miei risparmi. Ho messo a disposizione la mia professionalità perchè ho ritenuto l’unico modo utile per aiutare il prossimo in questo particolare momento».
Tra le richieste principali la rimozione di virus... questa volta informatici. «Sono contento per la scelta che ho fatto - conclude Marco Bennici, che si è innamorato dell’informatica quando aveva ancora 10 anni - in questo modo con il mio lavoro sto accanto a tante persone. Mi sono giunte tantissime lettere da clienti di tutta Italia che mi hanno emozionato. E questo fa tanto in un momento in cui siamo chiusi in casa. Io, fortunatamente, non mi sto annoiando perchè mi arrivano richieste ad ogni ora del giorno ed anche la notte». È poco social: non ha Whatsapp, nè un suo profilo Facebook: «Preferisco che siano i gesti a parlare di me».
Caricamento commenti
Commenta la notizia