L’amministrazione comunale di Butera, in provincia di Caltanissetta, ha messo all’asta Borgo Guttadauro, di contrada Disueri, non lontano dalla diga omonima, lungo la strada delle zolfare. Siamo nella piana tra Gela e Niscemi, zona di feudi e di miniere di zolfo, in un paesino di poco più di quattromila abitanti. Il sindaco Giovanni Zuccalà ha stabilito un prezzo base è di 716 mila euro e c’è tempo fino al 26 aprile 2024 per presentare la propria offerta. Il borgo, di proprietà del Comune di Butera dal 1971, oggi viene definito un borgo fantasma. L’apertura delle buste si terrà il 29 aprile alle 10. Borgo Guttadauro venne edificato nel 1940, la borgata faceva parte degli insediamenti rurali del periodo fascista, istituiti da Re Vittorio Emanuele III di Savoia. Ebbe una storia un po’ travagliata prima di diventare di proprietà del Comune di Butera e per poi essere definitivamente abbandonato a metà degli anni Ottanta. Faceva parte del progetto del consorzio di bonifica della Piana di Gela, che prevedeva la costruzione di otto insediamenti rurali, voluti da Vittorio Emanuele III di Savoia. Il borgo è dotato di una piazza centrale attorno a cui sorgono una chiesa con una torre campanaria e quelle che furono le altre strutture sociali, come la scuola, la caserma dei Regi Carabinieri, l’ufficio postale, il reparto per l’assistenza medica, il granaio, magazzini, spaccio, la Casa del Fascio, le botteghe per gli artigiani e altro ancora. Nel giugno 2020, l’allora presidente della Regione, Nello Musumeci, aveva annunciato che il restauro del borgo era in agenda tra le iniziative di riqualificazione del patrimonio architettonico e storico della Sicilia.