C’è lo sfratto dai campi di Villa Amedeo che pende come una spada di Damocle sulla capo del torneo Challenger. Il nodo da risolvere sul quale hanno discusso a lungo lunedì mattina in riunione amministratori e nuova dirigenza del circolo è questo.
Se la delibera di ritorno in possesso dei campi da parte del comune potrà essere ritirata, il tennis club avrà nuovamente la titolarità e dunque potrà accedere all’organizzazione, in caso contrario tutto sfumerà.
L’ultima parola ai burocrati del comune che all’incontro non erano presenti e lunedì 14 gennaio perla risposta definitiva.
Gli atti sono stati firmati e proposti tutti dai dirigenti da quello della discordia ovvero 110 mila euro che il comune chiede per prestazioni non effettuate a quello dello sfratto, per così dire dai campi, all’intimazione di demolizione della struttura che ospitava il ristorante, elemento fondamentale per ospitare il Challeger come la sala fisioterapia ed altri presupposti che necessariamente devono essere presenti nella struttura che ospita il torneo internazionale lo vuole la federazione, lo sancisce il regolamento.
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