Caltanissetta

Giovedì 02 Maggio 2024

Gela, blocchi non ancora rimossi. Ecco cosa prevede l'accordo

L’accordo siglato a Roma fra Eni e sindacati è stato accolto dai lavoratori in lotta della raffineria di Gela, con un cauto ottimismo. In molti vogliono che adesso dalle parole si passi ai fatti. Nel frattempo i blocchi non sono stati rimossi. I lavoratori attendono di incontrare i sindacati territoriali e confederali, anche se i segretari hanno annunciato il ritiro di ogni forma di protesta. ”Continueremo ad essere vigili”, ha dichiarato il segretario provinciale della Cgil, Ignazio Giudice. “Possiamo però dire che l’Eni da Gela non andrà via”. L’intesa appena siglata prevede il rispetto degli accordi sottoscritti lo scorso anno, secondo i quali l’Eni dovrebbe investire 700 milioni di euro per il rilancio del sito di Gela. “Le parti – si legge nell’accordo – avvieranno un confronto sulle prospettive strategiche del sito di Gela attraverso una serie di incontri che coinvolgeranno tutte le strutture sindacali territoriali. Il confronto terminerà entro la prima settimana di settembre. Il tavolo di confronto nazionale presso il ministero per lo Sviluppo Economico verrà convocato entro il 15 settembre. L’Eni riprenderà immediatamente il processo manutentivo che deve garantire la conservazione degli impianti ed il ripristino dell’efficienza operativa della linea 1, anche attraverso il coinvolgimento dell’indotto, nelle more che venga definito un progetto in grado di dare stabilità di lungo periodo per il sito di Gela”. “E’ un cambio di rotta significativo, frutto della lotta di queste settimane dei lavoratori e del sindacato, che dà speranza e prospettive a un intero territorio”. E’ quanto hanno affermato i segretari generali della Cgil Sicilia, della Filctem regionale, della Cgil di Caltanissetta e della Fiom Sicilia sull’accordo raggiunto con Eni. In una nota congiunta Michele Pagliaro, Giuseppe D’Aquila, Ignazio Giudice e Roberto Mastrosimone sottolineano la parte dell’intesa che considerano la più importante, che è stata al centro della lunghissima trattativa con Eni, al Mise protrattasi per quasi 24 ore. “Viene sottoscritta la validità dell’accordo del 2013 - rilevano - e nelle more della definizione del negoziato territoriale sulle prospettive future del sito vengono avviate le manutenzioni per il ripristino dell’efficienza operativa della Linea 1. Questo – sottolineano - significa fare ripartire la raffineria, tornare al lavoro e , cosa significativa, vale anche per l’indotto”. Per i quattro sindacalisti “è una vittoria netta, con un passo indietro dell’Eni, e certamente lo dobbiamo all’impegno messo in campo dalle nostre strutture con i loro massimi vertici”. “Questo - sottolineano però - non significa che la partita si chiude qui, perché a settembre si avvierà il confronto sulle prospettive strategiche del sito di Gela con il coinvolgimento delle le strutture territoriali. Si disegnerà, insomma, il futuro del sito industriale. Dal canto nostro vigileremo – concludono - perché questa vertenza segni l’inizio di una nuova politica industriale in Sicilia, dei grandi gruppi e dei governi nazionale e regionale” (servizio a cura di Donata Calabrese).
 
 
 
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