Un sito archeologico chiuso a Gela per la presenza di cani randagi. Sul cancello, c’è scritto “chiuso per motivi di sicurezza”.
Si tratta delle fortificazioni greche di Caposoprano, note come le mura Timoleontee, risalenti al IV sec. a.C. e che costituiscono una delle più eccezionali testimonianze dell'architettura militare antica. L'eccezionalità è data dal sorprendente stato di conservazione e dalla tecnica di costruzione della parte superiore della fortificazione in mattoni crudi, tecnica riscontrabile soltanto in due casi al mondo. Da un paio di settimane, l’area archeologica non è più fruibile ai visitatori a causa di una rete metallica divelta. Ed è proprio attraverso quella rete, che all’interno dell’area si introducono i cani randagi. Il direttore del museo archeologico di Gela, Ennio Turco, dal quale l’area dipende, ha già inviato una lettera alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta e all’Assessorato regionale per evidenziare il problema e ottenere i fondi per procedere al ripristino della rete. Ma ad oggi il sito rimane chiuso (servizio a cura di Donata Calabrese).
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