Spedizioni punitive, minacce con uso di armi e attacchi incendiari. Così il clan degli "stiddari" imponeva il suo controllo nel territorio. È quanto hanno ricostruito dagli investigatori nell'imponente blitz della polizia di Stato nella città di Gela.
L'operazione ha portato a 35 arresti. In carcere sono finiti capi, gregari e sodali che hanno gestito un fiorente traffico di sostanze stupefacenti, hanno infiltrato l’economia legale attraverso imprese di comodo, facendo estorsioni a tappeto, specie con il metodo dell’imposizione dei prodotti delle loro aziende.
Le indagini svolte nel procedimento hanno consentito di fotografare l’ala violenta del clan, ricostruendo plurime condotte estorsive poste in essere ai danni di commercianti ed imprenditori riottosi o poco propensi a sottomettersi al loro volere, che- nonostante ciò- hanno trovato il coraggio di denunciare le estorsioni.
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