GELA. Presentato al museo archeologico di Gela lo smeriglio di artiglieria risalente tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 secolo, ritrovato nel maggio del 2014, nei fondali del mare gelese antistanti nell’area antistante contrada Bulala. Si tratta di un pezzo d’artiglieria in ferro, molto probabilmente installato su velieri mercantili. Grazie alla loro maggiore velocità di ricarica, tali smerigli erano particolarmente efficaci per difendere la nave quando era minacciata di abbordaggio. Recuperata anche una palla di granito, utilizzata come proiettile di cannone. Il cannone di piccole dimensioni è di 2,7 metri; inoltre, quasi al centro, lateralmente, possiede un perno che in origine serviva a inserire l'arma su un supporto; tale perno consentiva all'arma di ruotare e indirizzare il tiro da zero a 180 gradi. A ritrovarlo è stato il subacqueo gelese Franco Cassarino. Al suo recupero hanno partecipato i sub della Soprintendenza del Mare, in collaborazione con la Capita neria di Porto, lo SDAI della Marina Militare, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Dopo il recupero, lo smeriglio è stato sottoposto a restauro nei laboratori del Campus Archeologico Museale di Castelvetrano. E’ stato il Soroptimist Club di Gela, a finanziare i lavori di restauro, la musealizzazione dello smeriglio e la realizzazione del supporto espositivo ligneo. La cerimonia si è svolta questa mattina alla presenza di diverse autorità locali. Durante la cerimonia, si sono esibiti con i loro flauti, gli alunni della scuola “Luigi Capuana”.’