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Quando i migranti sono in fuga dall'Italia Lo racconta Martino in "Terra di transito"

BARI. Altro che occupazione dell'Italia da parte dei migranti. Ce ne sono migliaia (esattamente 13.000) che sono qui nel nostro Paese e che non possono andare via: sono come prigionieri. Lo racconta "Terra di transito", il documentario di Paolo Martino, visto al Bif&st, dedicato ai migranti in fuga dalla guerra, ma bloccati in Italia dal regolamento di Dublino, la normativa Ue che stabilisce che il Paese di ingresso è quello che dovrà farsi carico della richiesta di asilo. Un tema urgente, questo, ormai da decenni, ma sempre rimandato. E anche un dibattito infinito tra statistiche e demagogie che evocano sia l'invasione dello straniero, sia il furto, da parte dei migranti, di posti di lavoro. "Terra di transito", docufilm del giovane reporter Paolo Martino, classe 1983, prodotto dall'Associazione A Buon Diritto con Luce-Cinecittà - che lo distribuisce - e con il Patrocinio della sezione italiana di Amnesty International, ha come filo rosso delle storie quella di Rahell. Si tratta di un ragazzo in fuga dall'Iraq in guerra e poi dalla Siria, che approda, senza visto e passaporto, in Italia, per poi cercare di arrivare in Svezia dove lo aspettano alcuni parenti. Ma in Italia Rahell scopre che a bloccare il suo viaggio c'è il regolamento di Dublino, una legge europea che impone ai rifugiati di risiedere nel primo paese d'ingresso in Europa. Una norma che considera solo i flussi di entrata nel continente, ma non le esigenze umane dei migranti. Insomma migliaia di vite bloccate dalla semplice scansione delle impronte digitali. Tra i paradossi di questo docu, il fatto che i transfughi da zone di guerra ritengano spesso l'Italia un Paese inadeguato ad accoglierli e dal quale quindi scappare. E questo anche a causa della crisi e della mancanza di prospettive di lavoro e di vita dignitosa. La mission è allora andare verso le nazioni ricche d'Europa che offrono un trattamento migliore, ma che hanno anche promosso leggi come il regolamento di Dublino che rende difficile riuscire a entrare. Dopo la prima in concorso al Festival di Bari, "Terra di transito" arriverà nelle sale italiane, con un progetto di proiezioni e incontri promosso da Luce-Cinecittà insieme all'Associazione A Buon Diritto. I numeri sintetizzano una situazione drammatica: la Germania accoglie attualmente 600mila rifugiati, la Francia 400mila, l'Italia appena 58mila. Le richieste di asilo provengono per lo più da Afghanistan, Pakistan, Siria, Nordafrica, Nigeria.

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