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Real Maestranza in tribunale, è scontro fra artigiani a Caltanissetta

Alcuni marmisti contestano l’elezione del capitano Fiocco. Il giudice ha concesso 7 giorni per avviare una riconciliazione

CALTANISSETTA. La prima volta della Real Maestranza in un'aula di Palazzo di Giustizia. La storica manifestazione del mercoledì santo con oltre cinquecento anni di vita alle spalle, sale alla ribalta delle cronache non propriamente folkloristiche-religiose per una vicenda che contrappone gli appartenenti di uno stesso ceto artigiano (i marmisti) che ha espresso il capitano figura di spicco della Real Maestranza. La scelta è caduta su Salvatore Fiocco, marmista dall'inattaccabile curriculum artigianale eletto in un'assemblea lo scorso 26 giugno. Proprio quei lavori, aspramente contestati da un altro gruppo di marmisti, ha originato la singolare disputa giudiziaria approdata ieri sul tavolo del giudice unico Cosimo Napoli chiamato ad esaminare un ricorso nel quale sostanzialmente viene chiesto l'azzeramento delle cariche elette quel giorno e l'indizione di una nuova tornata elettorale.

Una querelle che sta avendo una vasta eco in città per la straordinaria quanto simbolica posta in gioco: fare il capitano della Real Maestranza d'altronde capita una sola volta nella vita di un artigiano. Arrivare a vestire gli sfolgoranti abiti ottocenteschi (frac, feluca, spadino, fascia tricolore) con i quali il capitano sfila il mercoledì santo fra due ali di folla è il sogno degli oltre quattrocento artigiani (esponenti di dieci ceti) che danno vita alla spettacolare manifestazione molto conosciuta in Sicilia.

 

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