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Caltanissetta, finite le provviste in magazzino: il Banco Alimentare deve chiudere

I viveri sono stati distribuiti alle parrocchie e alle associazioni di volontariato del capoluogo

CALTANISSETTA. È durata appena un mese l'autonomia del Banco Alimentare riaperto dopo dieci mesi nei locali del plesso scolastico messi provvisoriamente a disposizione dall'amministrazione comunale. Il Banco ha chiuso nuovamente i battenti nei giorni scorsi dopo l'esaurimento delle scorte (ventotto tonnellate) racimolate con la raccolta straordinaria nei supermercati cittadini.

I viveri sono stati distribuiti alle parrocchie ed associazioni di volontariato della città ma la riapertura di un mese di questo insostituibile pilastro della solidarietà ha riacceso le speranze negli ambienti religiose. La riapertura adesso è possibile dopo dieci mesi di stop. Fra gli enti pubblici tirati per la giacchetta qualcuno è pronto a mettere a disposizione grandi locali per il riavvio di un esperimento avviato venti anni fa e chiuso lo scorso 18 gennaio con l'ultima distribuzione. Per la città e comunque per parrocchie e associazioni più vicine alle esigenze dei bisognosi, è stata un'autentica mazzata perché il Banco, grazie agli aiuti della comunità europea e con le raccolte straordinarie due volte l'anno nei supermercati, ha rappresentato un preciso punto di riferimento in un momento di grandissima crisi come questo dove fare la spesa diventa un problema non indifferente. La sede nissena, in via Mattarella è stata ritenuta antieconomica.

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