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Rapine in casa a Caltanissetta, giallo al processo a tre imputati

CALTANISSETTA. Subito un colpo di scena al processo alla sospetta banda che avrebbe agito sul modello "Arancia meccanica". E si è acceso un piccolo giallo. Già perché è emerso ieri, in apertura d' istruttoria, che uno dei due pensionati che sarebbe stato picchiato e rapinato in casa da una banda, in quell' abitazione che sarebbe stata teatro dell' assalto ai suoi danni non avrebbe abitato. E, perdipiù, lo stesso corpo di polizia municipale, per conto del Comune, ha ufficializzato al tribunale che l' anziano, parte lesa del procedimento, «non ha più una fissa dimora e ha assunto lo stato di clochard».

E, secondo la difesa, non perché da poco tempo non abiti più lì. Sì, perché un ufficiale giudiziario che doveva notificare l' atto all' anziano, ieri è stato citato in aula in apertura di procedimento e ha asserito di avere avuto modo di apprendere da una donna, tra i proprietari dell' appartamento in questione in via Maida, peraltro pericolante, «che non è mai stato affittato ad alcuno». Lo stesso pensionato (che adesso ha incaricato l' avvocato Ferdinando Mi lia) non è stato rintracciato neanche negli altri indirizzi che erano stati indicati.

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