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Niscemi, chi sono i 129 indagati del Muos

NISCEMI. "Sono proprio i giullari in giacca e cravatta che si dovrebbero processare e non i pacifici militanti No Muos, i quali senza alcun tornaconto prima hanno rischiato la loro vita, cercando di impedire la costruzione del super -radar e adesso rischiano pure una condanna penale".

A mostrare il suo forte disappunto per la pletora di avvisi di conclusione delle indagini notificati dalla Procura della Repubblica di Gela a 129 cittadini siciliani (fra di essi figurano anche una ragazza israeliana e un giovane danese), accusati di aver invaso la base della Marina Militare Usa di contrada Ulmo, dove sorge il Muos, è il niscemese Rosario Buccheri, da anni impegnato nel sociale, firmatario tra l' altro di uno dei ricorsi contro la stazione satellitare statunitense di contrada Ulmo, presentati al Tar e poi al Cga. Per Buccheri, "i giullari in giacca e cravatta" sono i politici a tutti i livelli che non hanno difeso i "pacifici cittadini che hanno manifestato a loro rischio e pericolo contro l' installazione delle parabole".

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