NISCEMI. L’obiettivo di Cosa nostra Niscemese e Gelese era quello di mettere le mani sugli appalti, gestirli e controllarne gli sviluppi. E’ quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate nell’ambito dell’operazione Polis. Gli imprenditori che intendevano lavorare con il Comune di Niscemi, per farsi strada avrebbero dovuto pagare la «mazzetta».
Una tangente almeno di 10 mila euro, per entrare in «affari» con il Comune e con Cosa nostra. E’ questa la tangente che Francesco Spatola, cognato del boss gelese Alessandro Barberi, il 21 maggio del 2017, avrebbe chiesto ad un commerciante di Gela, che si occupa della vendita di ceramiche e sanitari.
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