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"Grand Budapest Hotel", arriva al cinema l'albergo a colori di Wes Anderson

ROMA. Star e cinema d'autore. Già film d'apertura dell'ultimo Festival di Berlino, dove ha vinto il Gran Premio della Giuria, arriva ora in sala il 10 aprile «Gran Budapest Hotel» il nuovo atteso lavoro di Wes Anderson, distribuito da Fox Searchlight Pictures in 150 copie.
Il tocco visionario e colorato di Wes Anderson mette in scena una tragicommedia piena di barocche e ingombranti individualità, tutti personaggi pieni di doppie e triple anime. Il film è ambientato negli anni Venti in un luogo involontariamente teatrale come può essere solo un foyer di un hotel. Qui maestro di cerimonie, e allo stesso tempo capocomico, è il leggendario concierge Monsieur Gustave (Ralph Fiennes), lui il silenzioso e sorridente direttore capace di rendere felice qualsiasi cliente. Egli conosce le inclinazioni e i secreti desideri dei suoi eccentrici ospiti. Anche tutte le donne gli sono riconoscenti e una in particolar modo la capricciosa Madame D (Tilda Swinton) che gli lascia in eredità un prezioso quadro fiammingo. Dimitri (Adrien Brody) il figlio rancoroso della donna accusa Gustave di aver ucciso sua madre per ereditare il quadro e lo manda in prigione. Tutto, come nella migliore tradizione dei film di Anderson si complica, e quando sembra non esserci più speranza per Gustave, quest'ultimo stringe amicizia con il suo allievo: il lobby boy zero Moustafa (F. Murray Abrahams). Insieme cercano di farsi una nuova vita grazie alla vendita del prezioso quadro. Ma come in tutte le belle favole i cattivi (anche se nei film di Anderson non lo sono mai davvero) non stanno a guardare e soprattutto uno che ha la faccia di Willem Dafoe e veste con un chiodo, ha le mani piene di anelli e una rombante moto. Il film girato interamente in Germania, in una piccola cittadina (Gorlitz) ai confini con la Polonia (esattamente nell'albergo Gorlitzer Warenhaus) ha spiegato Anderson a Berlino: «Nasce ispirandosi ai racconti di Stefan Zweig ma anche Lubitsch, Bill Wilder e Kubrick, volevo far rivivere quell'atmosfera tra le due guerre in un posto che potesse somigliare a un paese Esteuropeo». Le musiche del film sono di Alexandre Desplat e i costumi di Milena Canonero.

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