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Delitto Pepi, il Comune di Niscemi parte civile

NISCEMI. Iniziata ieri, presso il Tribunale di Caltanissetta, giudice Salvucci, l'udienza preliminare del processo per l'omicidio dell'imprenditore niscemese Francesco Pepi, ucciso da Cosa Nostra il 14 febbraio del 1989. Solo di recente, grazie anche alle indagini riprese dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e alle dichiarazioni di alcuni pentiti, conclusesi con l'operazione "San Valentino-Revenge", si è fatta piena luce sull'efferato delitto dell'imprenditore, che aveva denunciato i suoi estortori facendoli arrestare.
In aula erano presenti in aula, tramite collegamento in videoconferenza, gli imputati Giuseppe Madonia, originario di Vallelunga Pratameno; Alessandro Barberi; Antonio Rinzivillo; Salvatore Burgio (tutti di Gela); e i niscemesi Salvatore Calcagno; Antonino Pitrolo; Giancarlo Lucio Maria Giugno. Tutti gli imputati, ad eccezione di Antonino Pitrolo (che è sottoposto al Servizio Centrale di Protezione di Roma) sono in atto detenuti per altra causa presso diverse Case Circondariali sparse in tutta Italia.

In aula era invece presente personalmente solo l'imputato Vincenzo Minardi, di Gela. Gli imputati hanno quasi tutti scelto di essere giudicati con rito abbreviato. L'udienza è stata dedicata tutta alla costituzione di parte civile. Il giudice ha quindi rinviato la continuazione del processo alla prossima udienza fissata per il 29 di questo mese. Si sono costituiti parte civile, anche per conto della madre Giuseppa Bartoluccio, deceduta il 7 febbraio scorso (appena sette giorni prima di apprendere degli arresti dei responsabili della morte del marito), i figli dell'imprenditore ucciso, Franca e Liborio Pepi, assistiti e difesi dagli avvocati Lucia Spata e Adelina Conti. Si sono costituiti parte civile anche il Comune di Niscemi, tramite l'avvocato Enzo Angarella, e l'Associazione antiracket Fai, presieduta dal dottor Caponnetto, presente all'udienza. Francesco "Ciccio" Pepi, fu eliminato la sera del 14 febbraio del 1989 con sette colpi di pistola, sparati dal killer che lo aveva seguito su un ciclomotore, mentre faceva ritorno a casa a bordo della sua vettura.

 

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