Caltanissetta

Sabato 23 Novembre 2024

False fatturazioni, in 7 rinviati a giudizio a Caltanissetta

CALTANISSETTA. Con un giro di fatture fasulle si sarebbero messi al riparo. E, per di più, quella documentazione sarebbe stata riferita a una ditta assolutamente inesistente. È lo scenario complessivo che la procura ha contestato ad un manipolo di esercenti. E in sette (assistiti dagli avvocati Diego Perticone, Maria Francesca Assennato, Salvatore Pecoraro, Giovanni Annaloro, Ambrogio Colora e Maria Miceli), tutti extracomunitari ma che da diversi anni vivono in città dove si sono perfettamente integrati e con figli nati nel capoluogo nisseno, sono chiamati sul banco degli imputati. Vanno sotto processo perché a loro carico è stato ipotizzato il falso. Legato a quelle pezze d’appoggio presentate all’ufficio immigrazione della questura, così da ottenere senza intoppo alcuno la proroga per la permanenza in città. Sì perché – è la tesi accusatoria – con quella movimentazione di fatture avrebbero dimostrato senza ombra alcuna di svolgere attività commerciale. E in tal modo non avrebbero corso il rischio di vedersi negare l’autorizzazione a rimanere. Ma ad un certo punto è stato quasi un dettaglio ad accender i sospetti della polizia. Perché diversi tra quegli esercenti ambulanti avevano presentato documentazione contabile che proveniva da una stessa ditta del Napoletano. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI CALTANISSETTA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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