SAN CATALDO. «Abbiamo agito in stato di bisogno». Salvatore Polizzi e Maurizio Emanuele Santoro, arrestati per il furto di materiale ferroso alla Zona Industriale di San Cataldo, in aula hanno messo ogni addebito sottolineando che a spingerli ad architettare il colpo è stata la necessità di reperire contanti. I due erano e restano agli arresti domiciliari anche se il giudice unico Valentino Balbo davanti al quale sono comparsi per la direttissima non ha convalidato il fermo perchè effettuato fuori dalla flagranza.
Gli avvocati Maria Francesca Assennato e Giuseppe Dacquì hanno chiesto che nei confronti dei due si proceda con il rito ordinario; il giudice pertanto ha trasmesso gli atti alla Procura. Neanche dal processo è emersa la proprietà del camion utilizzato dai due giovani ladruncoli e rinvenuto, con le gomme, dalla polizia in un gommista alla periferia di San Cataldo. Proprio il ritrovamento del mezzo ha permesso di ricostruire le fasi di un colpo ladresco alla Zona Industriale in una fabbrica affidata dal tribunale alla curatela fallimentare.
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