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Preparavano attentato contro un carabiniere, 5 fermi a Caltanissetta, San Cataldo e Resuttano

L’inchiesta, denominata “Enclave”, è nata da una serie di violazioni commesse in una azienda agricola nelle campagne di Resuttano di proprietà di Maria Antonietta Dell'Edera e Katia La Placa - un podere di recente confiscato dal Tribunale, dove lavorava anche Tony Ciavarello, genero del capomafia Totò Riina

CALTANISSETTA. Cinque persone sono state fermate stanotte dai Carabinieri della compagnia di Caltanissetta, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nissena perché stavano preparando un agguato nei confronti di un maresciallo dei carabinieri, troppo ligio al dovere. I fermi sono stati effettuati tra Caltanissetta, San Cataldo e Resuttano. L’inchiesta, denominata “Enclave”, è nata da una serie di violazioni commesse in una azienda agricola nelle campagne di Resuttano di proprietà di Maria Antonietta Dell'Edera e Katia La Placa - un podere di recente confiscato dal Tribunale, dove lavorava anche Tony Ciavarello, genero del capomafia Totò Riina. Il commando disponeva di un gran quantitativo di armi. Da qui era maturato l'arresto, il 6 novembre scorso, di un resuttanese, Salvatore Di Prima, 72 anni, che era stato trovato in possesso di un fucile da caccia calibro 16 e 22 cartucce dello stesso calibro e di varie marche.

Dall’inchiesta sono emersi alcuni retroscena, secondo i quali i cinque (dei quali non sono state rese note le generalità) stavano preparando un atto intimidatorio con armi da sparo verso un sottufficiale dei carabinieri. Attualmente i fermati  sono accusati di concorso aggravato in ricettazione, porto e detenzione abusiva di armi. Sono stati trasferiti al carcere di San Cataldo, in attesa di essere interrogati.

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